Pagina (29/739)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Continuammo a cavalcare per alcune ore. Per le ultime poche miglia la strada era intralciata, ed attraversava una landa deserta, sparsa di paludi e di lagune. Il paesaggio veduto al chiaro di luna aveva un aspetto desolatissimo. Alcune poche lucciole svolazzavano accanto a noi; ed il beccaccino solitario mandava, spiccando il volo, il suo grido lamentoso. Il lontano mormorio del mare rompeva appena la quiete di quella notte.
      9 aprile. – Lasciammo il nostro miserabile albergo notturno prima dell’alba. La strada attraversava una stretta pianura sabbiosa, collocata fra il mare e le lagune salate interne. I numerosi uccelli di palude, gli aironi e le grue, e le piante succose che assumevano le forme più fantastiche, davano al paesaggio una animazione che altrimenti non avrebbe avuta. I pochi alberi intristiti erano carichi di piante parassite, fra le quali la bellezza e la fragranza deliziosa di alcune orchidee erano degne di essere ammirate. Appena spuntato il sole, il tempo cominciò a divenire caldissimo, e il riflesso della luce e del calore della sabbia bianca era in sommo grado molesto. Si desinò a Mandetiba; all’ombra il termometro segnava + 46° centigradi. La bella vista delle lontane colline tutte boscheggiate, che si specchiavano nell’acqua tranquillissima di un’ampia laguna, ci rianimò al tutto. Siccome la venda8 era qui molto buona, ed io ho la piacevole sebbene rara rimembranza di un eccellente pranzo, mi mostrerò riconoscente, e la descriverò come tipo della sua classe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Lasciammo Mandetiba Alcune