) fu preso sulla groppa di un cavallo. Stavamo una sera ad ora tarda accampati presso Coquimbo, nel Chilì, quando il mio servitore avendo osservato che uno dei cavalli era molto inquieto, andò a vedere di che si trattasse, e sembrandogli scorgere qualche cosa, pose la mano repentinamente sul garrese dell’animale, e s’impadronì del vampiro. Al mattino il luogo ove era stata fatta la morsicatura si vedeva benissimo, perchè era un tantino gonfio e sanguinolento. Il terzo giorno dopo di ciò il cavallo venne cavalcato senza che ne provasse cattivi effetti.
13 aprile. – Dopo tre giorni di viaggio giungemmo a Socego, podere del signor Manuel Figuireda, amico di uno della nostra brigata. La casa era semplice, e sebbene avesse la forma di una capanna, era molto adatta al clima. Nel salotto le seggiole ed i sofà dorati contrastavano curiosamente coi muri imbianchiti colla calce, col tetto coperto di paglia, colle finestre senza vetri. La casa, coi granai, le stalle ed i laboratori pei neri, ai quali s’insegnano vari mestieri, formava una sorta di grossolano quadrangolo; nel centro del quale un gran mucchio di caffè stava seccando. Questi fabbricati stanno sopra una collinetta che guarda il terreno coltivato, il quale è circondato da ogni lato dal verde cupo di una lussureggiante foresta. Il prodotto principale di questa parte del paese è il caffè. Si calcola che ogni albero ne produce all’anno un chilogrammo, ma alcuni ne danno fino a quattro. La Manioca o Cassava è pure coltivata in grande.
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