È costume generale in questo paese di chiedere l’alloggio per la notte nella prima casa incontrata. La meraviglia della bussola, ed altri miei fasti da prestigiatore, mi erano fino a un certo punto vantaggiosi, perchè con ciò e nelle lunghe storie che narravano le mie guide del mio spaccare sassi, delle mie conoscenze intorno ai serpenti innocui o velenosi, della raccolta che faceva d’insetti, ecc., io li ripagava della loro ospitalità. Scrivo come se fossi stato in mezzo agli abitanti dell’Africa centrale; Banda Oriental non sarebbe molto lusingata dal paragone; ma allora i miei sentimenti erano questi.
Il giorno dopo ci avviammo cavalcando verso il villaggio di Las Minas. Il paesaggio era alquanto più sparso di eminenze montuose, ma nel resto continuava allo stesso modo; un abitante dei Pampas lo avrebbe considerato certamente come alpino. La contrada è così poco popolata che durante tutto il giorno non incontrammo che una persona. Las Minas è ancor più piccolo di Maldonado. È situato in una piccola pianura, e circondato da bassi monti rocciosi. Ha la consueta forma simmetrica; e colla sua chiesetta nel centro imbianchita colla calce ha un aspetto piuttosto grazioso. Le case del contorno sorgono fuori della pianura isolata, senza giardini o cortili. Questo segue in generale nel paese, e quindi tutte le case hanno un aspetto poco gradevole. Alla sera ci fermammo ad una pulperia od osteria. Durante la sera vennero molti Gauchos a bere liquori e fumare zigari; il loro aspetto è molto notevole; sono in generale alti e belli, ma alcuni hanno nel volto una espressione di orgoglio e di dissolutezza.
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