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      In questo caso, tanto la direzione dei venti come quella delle correnti del mare sono favorevoli al trasporto dei semi dalla Terra del Fuoco, come lo dimostrano le bacchette ed i tronchi d’albero, che da quel paese vengono gettati dal mare sulle spiaggie delle Falkland occidentali. Quindi forse vi sono molte piante comuni ai due paesi; ma per ciò che riguarda gli alberi della Terra del Fuoco, ogni tentativo fatto per trapiantarli non è riuscito.
      Durante la nostra fermata a Maldonado raccolsi parecchi quadrupedi, ottanta specie di uccelli, e molti rettili, comprese nove specie di serpenti. Dei mammiferi indigeni, l’unico lasciato ancora oggi, di qualche mole e comune, è il Cervus campestris. Questo cervo è molto abbondante, sovente in piccoli branchi, in tutta la contrada che costeggia il Plata e la Patagonia settentrionale. Se taluno strisciando sul terreno, lentamente va verso un branco, sovente il cervo, spinto dalla curiosità, si accosta per riconoscerlo. Ho ucciso in tal modo, dallo stesso luogo, tre individui del medesimo branco. Quantunque siano così poco sospettosi e tanto curiosi, pure quando si va loro vicino a cavallo, sono sommamente cauti. In questo paese nessuno va a piedi, ed il cervo considera l’uomo come suo nemico soltanto allorchè è a cavallo e munito delle bolas. A Bahia Blanca, recente stabilimento nella Patagonia settentrionale, fui sorpreso nel vedere come i cervi non badassero al rumore delle fucilate; un giorno sparai dieci volte a circa ottanta metri di distanza da un animale, e fu molto più spaventato vedendo che la palla aveva fatto saltare una zolla di terra che non dello scoppio prodotto dalla carabina.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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