Secondo Azara questo uccello deposita, come il cuculo, le uova nel nido di altri uccelli. Mi fu detto varie volte dai campagnuoli, che vi doveva certamente essere qualche uccello con cosifatti abiti; ed il mio assistente nel raccogliere, persona accuratissima, trovò il nido di un passero del paese (Zonotrichia matutina) con un uovo un po’ più grosso degli altri, di colore e di forma differenti. Nell’America del Nord v’ha un’altra sorta di Molothrus (M. pecoris), che ha parimente costumi da cuculo, ed è molto intimamente affine alla specie del Plata, anche nella particolarità di allogarsi sul dorso del bestiame; differisce solo nell’essere un po’ più piccolo, e in ciò che il piumaggio e le uova hanno una tinta lievemente differente. Questa intima affinità nella struttura e nei costumi, in specie rappresentantisi, che vengono da parti opposte di un grande continente, colpisce sempre come un fatto singolarissimo, sebbene comune.
Il signor Swainson ha osservato con ragione che, eccettuato il Molothrus pecoris, al quale si può aggiungere il M. niger, i cuculi sono i soli uccelli che si possono chiamare realmente parassiti; cioè tali da «attaccarsi, in certo modo, ad un altro animale vivente, di cui il calore animale fa nascere i suoi piccoli, i quali si nutrono del suo cibo, e morrebbero in seguito alla morte di lui, durante il tempo della infanzia». È un fatto notevole che alcune specie, ma non tutte, tanto dei cuculi come dei molothrus, concordano in questo loro strano costume di propagazione parassitico, mentre sono poi dissimili fra loro in quasi tutti gli altri costumi: il molothrus, come il nostro storno, è socievolissimo, e vive sulle aperte pianure senza artifizio e senza nascondersi; il cuculo, come tutti sanno, è un uccello sommamente timido; frequenta i boschetti più remoti, e si nutre di frutta e di bruchi.
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