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      Il suo canto può essere comparato a quello della Silvia salicaria, ma è più forte; alcune note aspre con altre acutissime si alternano producendo un gradevole garrito. Si fa sentire solo in primavera. Nelle altre stagioni il suo grido è aspro e tutt’altro che armonioso. Presso Maldonado questi uccelli erano fiduciosi ed arditi; visitavano in gran numero le case di campagna, per beccare la carne che stava appesa ai muri: se qualche altro uccellino veniva a banchettare esso pure, la Calandria lo scacciava al momento. Vive nei vasti e disabitati piani della Patagonia un’altra specie affine, l’O. Patagonica di D’Orbjgny, che frequenta le valli rivestite di cespugli spinosi; è un uccello più selvatico, ed ha un tuono di voce un po’ differente. Sembra a me una curiosa circostanza, come esempio della graduazione nella differenza dei costumi, che giudicando solo per questo ultimo rispetto, credetti, quando vidi per la prima volta questa seconda specie, che fosse differente da quella di Maldonado. Avendone poi ottenuto un esemplare e comparati i due senza molta accuratezza, mi parvero tanto simili, che mutai d’opinione; ma ora il sig. Gould dice che sono certamente distinte; conclusione conforme alla piccola differenza di costume, della quale tuttavia egli non era consapevole.
      Il gran numero, la famigliarità, ed i costumi nauseanti dei rapaci che si cibano di carogne dell’America meridionale, li rende oggetto di meraviglia a chiunque sia avvezzo solo agli uccelli dell’Europa settentrionale.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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