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      Cuvier contro il parere di alcuni naturalisti, fece di questo un sotto-genere del serpente a sonaglio, ed un intermedio fra esso e la vipera. In appoggio a questa opinione osservai un fatto, che mi sembra curiosissimo ed istruttivo, perchè dimostra come ogni carattere, anche in qualche grado indipendente dalla struttura, abbia una tendenza a variare lentamente. L’estremità della coda di questo serpente termina in una punta che si allarga lievissimamente, e mentre l’animale striscia, ne fa vibrare costantemente l’ultimo pezzo; e questa parte urtando l’erba ed i ramoscelli secchi produce un rumore gorgogliante, che si può distintamente udire alla distanza di circa due metri. Appena l’animale veniva irritato o sorpreso, scuoteva la coda, e le sue vibrazioni erano rapidissime. Anzi, finchè il corpo conservava la sua irritabilità, era evidente una tendenza a questo movimento consueto della coda. Perciò questo Trigonocefalo, ha, per alcuni riguardi, la struttura della vipera, ed i costumi del serpente a sonagli; tuttavia il rumore è prodotto da un congegno più semplice. L’espressione della faccia di questo serpente era orribile e feroce; la pupilla consisteva in una fessura verticale entro un’iride macchiettata color rame; le mandibole eran larghe alla base, ed il naso terminava in una sporgenza triangolare. Io non credo di aver mai veduto nulla di più brutto, tranne alcuni fra i pipistrelli vampiri. Suppongo che questo aspetto ributtante derivasse da ciò che i lineamenti son collocati in posizione, rispetto gli uni agli altri, in certo modo come quelli della faccia umana, e così si ha un confronto di orridezza.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Trigonocefalo