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      I tre superstiti erano naturalmente molto bene informati, e per farli parlare furono posti in fila. I due primi essendo interrogati risposero nosè (non so), e fucilati l’uno dopo l’altro. Il terzo disse pure nosè, soggiungendo: «Sparate, sono un uomo e posso morire!» Non dissero sillaba che potesse recar danno alla causa del loro paese! La condotta del sopramenzionato cacico fu ben diversa; salvò la sua vita svelando il piano di guerra concertato e il punto d’unione nelle Ande. Si credeva che fossero già insieme sei o settecento Indiani, e che nell’estate questo numero sarebbe stato doppio. Dovevano spedirsi ambasciatori agli Indiani delle piccole saline presso Bahia Blanca, i quali come ho detto furono traditi da quello stesso cacico. Quindi le comunicazioni fra gli Indiani si estendono dalle Cordigliere fino alla spiaggia dell’Atlantico.
      Il piano del generale Rosas è di uccidere tutti gli erranti e dopo di aver spinto il rimanente in un punto comune, aggredirli in corpo nell’estate coll’aiuto dei Chiliani. Quest’operazione deve esser ripetuta per tre anni successivamente. Suppongo che si scelga l’estate come tempo dell’attacco principale, perchè essendo allora le pianure senz’acqua, gl’Indiani non possono viaggiare che in certe date direzioni. La fuga degli Indiani al sud del Rio Negro, ove in quella vasta ed ignota regione sarebbero salvi, è impedita da un trattato coi Tehuelches a questo scopo, che Rosas li paga moltissimo per uccidere ogni indiano che passa al sud del fiume, ma se essi cadono ciò facendo, vengono sterminati.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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