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      Il becco è compresso, ossia schiacciato sui lati, vale a dire in un piano ad angoli retti con quello di un Becc’a cucchiaio o di un’anatra. È sottile ed elastico come un tagliacarte di avorio, e la mandibola inferiore, al contrario di quella di ogni altro uccello, è di tre centimetri e mezzo più lunga che non la superiore. In un lago presso Maldonado, dal quale era stata prosciugata tutta l’acqua, e che in conseguenza, brulicava di pesciolini, vidi parecchi di questi uccelli, generalmente in branchetti, volare rapidamente in su e in giù presso la superficie del lago. Tenevano il becco al tutto aperto, e la mandibola inferiore stava immersa a metà nell’acqua. Sfiorando in tal modo la superfice, la solcavano nella loro corsa; l’acqua era al tutto immobile, ed era uno spettacolo curiosissimo osservare un branco di questi uccelli, di cui ognuno lasciava la sua stretta immagine sullo specchio della superfice. Nel loro volo spesso si volgono con somma sveltezza, e destramente operano colla loro sporgente mandibola inferiore, per ghermire pesciolini che tengono poi stretti colla metà più corta superiore del loro becco a cesoie. Vidi ripetutamente questo fatto, mentre, come rondini, volavano continuamente su e giù proprio innanzi a me. Quando per caso lasciavano la superfice dell’acqua il loro volo era imbarazzato, irregolare e veloce; allora mandavano grida forti ed aspre. Quando questi uccelli stanno pescando, è evidentissimo il vantaggio che ricavano dalle lunghe remiganti primarie, perchè le tengono asciutte.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Becc Maldonado