Nel nostro corso lungo il Parana, osservai solo tre altri uccelli, di cui i costumi meritano di essere menzionati. Uno è un piccolo Martin-pescatore (Ceryle americana); ha la coda più lunga che non la specie d’Europa, e quindi non si posa in un atteggiamento tanto rigido e diritto. Anche il suo volo, invece di essere diretto e veloce come una freccia, è debole ed ondulante, come quello degli uccelli dal becco molle. Manda un suono basso come lo scricchiolio di due sassolini fregati insieme. Un piccolo pappagallo verde (Conurus murinus), col petto bigio, sembra preferire, per fabbricarsi il nido, a qualunque altro luogo, gli alberi più alti delle isole. Un gran numero di nidi sono collocati tanto vicini assieme, da formare una grande massa di verghette. Questi pappagalli vivono sempre in branchi, e recano molti danni ai campi di grano. Mi fu detto che presso Colonia ne furono uccisi 2500 nel corso di un anno. Un uccello colla coda forcuta terminata con due lunghe penne (Tyrannus Savana), e chiamato dagli Spagnuoli Coda a cesoie, è comunissimo presso Buenos Ayres; si posa consuetamente sopra i rami d’albero ombu, presso una casa, e di là spicca brevi voli inseguendo insetti, e torna allo stesso luogo. Quando vola, presenta nel suo modo di procedere e nell’aspetto generale una somiglianza in caricatura della rondine comune. Ha la facoltà di volgersi con brevissimo giro nell’aria, e ciò facendo apre e chiude la coda, talora in direzione orizzontale o laterale, talora verticalmente, appunto come un paio di forbici.
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