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      Essendo scoppiata una violenta rivoluzione, tutti i porti erano bloccati. Non potei tornare al mio bastimento, e quanto ad andar per terra alla città, non vi era neppur da pensarvi. Dopo un lungo colloquio col comandante, ottenni il permesso di andare l’indomani dal generale Rolor, che comandava una divisione di ribelli da quel lato della capitale. Al mattino mi avviai a cavallo verso l’accampamento. Il generale, gli ufficiali ed i soldati, avevano l’aspetto di grandi briganti, e credo che realmente fossero tali. Il generale, la sera prima di abbandonare la città, andò volontariamente dal governatore, e colla mano sul petto, gli diede la sua parola d’onore che sarebbe rimasto fedele fino all’ultimo. Il generale mi disse che la città era strettamente bloccata, e che tutto quello che egli poteva fare era di darmi un passaporto pel comandante in capo dei ribelli a Quilmes. Avevamo quindi da fare un gran giro intorno alla città, e ci volle molta fatica ad ottenere cavalli. Il mio ricevimento al campo fu al tutto cortese, ma mi dissero che era impossibile potere entrare nella città. Questo mi inquietava molto, perchè io credeva che la partenza della Beagle dal Rio della Plata avvenisse prima di quello che non avvenne realmente. Avendo tuttavia parlato della cortesia del generale Rosas, usatami quando mi trovava al Colorado, la magia stessa non avrebbe mutato lo stato delle cose più presto di quello che lo facesse questa conversazione. Mi dissero all’istante che sebbene non avrebbero potuto darmi un passaporto, quando io avessi voluto lasciare la guida ed i cavalli, mi avrebbero lasciato passare in mezzo alle sentinelle.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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