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      Essendo stato per quasi due settimane in città, fui lieto di andarmene a bordo di un bastimento diretto a Montevideo. Una città bloccata deve essere sempre un luogo di dimora poco piacevole; in questo caso poi vi eran sempre da temere i briganti interni. Le sentinelle erano le più da temersi, perchè pel loro officio e per avere le armi in mano rubavano con un grado di autorità che gli altri uomini non potevano assumere. Il nostro viaggio fu lunghissimo e noioso. Sulle carte geografiche il Plata ha un aspetto grandioso, ma in realtà è poca cosa. Una vasta estensione di acqua melmosa non è nè maestosa nè bella. Nel giorno, le due sponde, le quali sono entrambi sommamente basse, si potevano distinguere dal ponte. Arrivato a Montevideo trovai che la Beagle non sarebbe partita presto, per cui mi preparai ad una breve escursione in questa parte della Banda Oriental. Tutto quello che ho detto intorno al paese presso Maldonado, si può applicare a Montevideo, ma il terreno, eccettuato il monte Verde, alto 135 metri, dal quale prende il suo nome, è ancor più piano. Pochissima parte della ondulata pianura erbosa è cinta; ma presso la città vi sono alcune striscie di terra chiuse da siepi coperte di agave, cactus e finocchio.
      Novembre 14. – Al pomeriggio lasciammo Montevideo. Era mia intenzione di andare a Colonia del Sacramiento, collocata sulla sponda settentrionale del Plata, ed in faccia a Buenos Ayres, e quindi risalendo l’Uraguay, andare al villaggio Mercedes sul Rio Negro (uno dei tanti fiumi di questo nome del Sud America), e da questo punto tornare direttamente a Montevideo.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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