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      Si crede generalmente che questa razza abbia avuto origine fra gli Indiani al Sud del Plata; e che presso di essi fosse comunissima. Anche oggi, quelli allevati nelle provincie presso il Plata svelano la loro origine meno incivilita, essendo più fieri del bestiame comune, ed abbandonando la femmina il suo primo piccolo, quando è visitata o disturbata troppo sovente. È un fatto singolare che una struttura quasi simile alla anormale54 come quella della razza niata, caratterizza, secondo quello che mi ha riferito il dottor Falconer, quel grosso ruminante estinto dell’India, che si chiama il Sivatherium. La razza è purissima; ed un toro ed una vacca niata, producono invariabilmente vitelli niata. Un toro niata con una vacca comune, o l’incrociamento opposto, producono prole munita di caratteri intermedii, ma quelli della razza niata sono più spiccati: secondo il signor Muniz, vi sono prove evidenti, contrarie alla credenza comune degli agricoltori in casi analoghi, che la vacca niata quando è incrociata con un toro comune, trasmette le sue particolarità più fortemente che non il toro niata quando viene incrociato con una vacca comune. Quando l’erba è abbastanza alta, il bestiame niata mangia colla lingua e col palato come le bovine comuni; ma durante le grandi siccità, quando muoiono tanti animali, quelli della razza niata soffrono maggiormente, e sarebbero distrutti se non fossero accuditi; perchè il bestiame comune, come i cavalli, può mantenersi in vita brucando colle labbra sui rami degli alberi e nei canneti; i niata non possono far questo tanto bene perchè le loro labbra non si congiungono, e quindi si è osservato che muoiono prima del bestiame comune.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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