Dimorai colà tre giorni. Un mattino andai a cavallo col mio ospite, alla Sierra del Pedro Flaco, circa venti miglia risalendo il Rio Negro. Quasi tutto il paese era coperto di un’erba bella ma grossolana, che giungeva al ventre dei cavalli; tuttavia vi erano molte leghe quadrate senza un sol capo di bestiame. La provincia di Banda Oriental, se fosse bene fornita, potrebbe allevare un numero sterminato di animali; oggi l’esportazione annuale del cuoio da Montevideo sale a trecento mila capi; e il consumo del paese, per lo sciupìo che se ne fa, è notevolissimo. Un proprietario mi disse, che egli doveva mandare il bestiame per lungo tragitto fino ad uno stabilimento ove gli animali venivano salati, e quelli che erano troppo stanchi venivano spesso uccisi e scuoiati; ma che non aveva mai potuto persuadere i Gauchos a mangiarli, per cui bisognava ogni sera macellare un altro animale per la cena! La vista del Rio Negro dalla Sierra, era più pittoresca di qualunque altra che io avessi veduto in questa provincia. Il fiume largo, profondo e rapido, serpeggiava al piede di un dirupo roccioso; una zona di boschi seguiva il suo corso, e l’orizzonte terminava nelle lontane ondulazioni della pianura erbosa.
Quando mi trovava in questo sito, sentii parlare parecchie volte della Sierra de las Cuentas; collina distante molte miglia al nord. Questo nome vuol dire collina di perle. Mi venne assicurato che si trovavano colà moltissimi ciottolini rotondi di varii colori, ognuno dei quali aveva un piccolo foro cilindrico.
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