In questo solo giorno facemmo un cammino che ci aveva costato cinque giorni e mezzo di dura fatica per risalire il fiume. Il giorno 8 giungemmo alla Beagle dopo una spedizione di 21 giorno. Ognuno, io eccettuato, aveva ragione di essere scontento; ma quel viaggio mi aveva somministrato una interessantissima sezione della grande formazione terziaria della Patagonia.
Il 1° marzo del 1833 e di nuovo il 16 marzo 1834, la Beagle gettò l’àncora nel golfo di Berkeley, all’est delle isole Falkland. Questo arcipelago è collocato quasi alla stessa latitudine della bocca dello stretto di Magellano; copre uno spazio di centoventi su sessanta miglia geografiche, ed è grande un po’ più della metà dell’Irlanda. Dopo che il possesso di queste miserabili isole fu contrastato fra la Francia, la Spagna e l’Inghilterra, vennero lasciate disabitate. Il governo di Buenos Ayres allora le vendette ad un privato, ma parimente vennero adoperate come aveva fatto prima la Spagna per uno stabilimento penale. L’Inghilterra reclamò i suoi diritti e s’impadronì di esse. Gl’Inglesi che erano stati lasciati a custodire la bandiera furono massacrati. Un ufficiale inglese venne in seguito colà mandato senza il sostegno di nessuna forza; al nostro arrivo lo trovammo al governo di una popolazione di cui più della metà erano fuorusciti, ribelli e omicidi.
Il teatro è degno delle scene che vi si rappresentano. Una terra ondulata, di un aspetto desolato e miserabile, è coperta per ogni dove da un terreno torboso ed erba inaridita di un colore bruno uniforme.
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