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      Le loro ali sono troppo piccole e deboli per permettere loro di volare, ma col loro aiuto, in parte nuotando ed in parte battendo la superfice dell’acqua, si muovono molto velocemente. Il modo in cui ciò fanno rassomiglia un tantino a quello adoperato dall’anatra domestica per fuggire quando è inseguita da un cane; ma son quasi certo che il piroscafo batte le ali alternamente, e non insieme come fanno gli altri uccelli. Queste tozze e stupide anatre mandano un tal rumore e spruzzano l’acqua per modo che l’effetto ne è sommamente curioso.
      Così nel Sud America noi troviamo tre uccelli che adoperano le ali per altro scopo oltre il volo; il pinguino come pinne, il piroscafo come remi, e lo struzzo come vele: e l’Apterice della Nuova Zelanda, come pure il suo estinto gigantesco prototipo, Deinornis, posseggono soltanto rudimenti di ali. Il piroscafo può tuffarsi solo ad una brevissima distanza. Si nutre al tutto di molluschi che prende fra le piante marine e fra le rocce bagnate dalla marea: quindi il becco ed il capo sono notevolmente pesanti e forti per poter fendere quelle rocce; il capo è tanto duro che ho potuto appena romperlo col mio martello geologico, e tutti i nostri cacciatori si accorsero in breve quanto fosse tenace la vita in questi uccelli. Quando la sera si radunano in un branco, producono quello strano miscuglio di suoni che le rane fanno nei tropici.
      Nella Terra del Fuoco come pure alle isole Falkland feci molte osservazioni sopra animali inferiori73, ma sono poco interessanti pel pubblico.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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