Uno dei principali propositi del capitano Fitz-Roy per imprendere il nostro presente viaggio fu quello di riportare questi indigeni nel loro paese natio. E prima che l’ammiragliato avesse deciso di allestire questa spedizione, il capitano Fitz-Roy aveva generosamente noleggiata una nave, e li avrebbe riportati egli stesso indietro. Gli indigeni erano accompagnati da un missionario, il Rev. Matthews; il capitano Fitz-Roy ha pubblicato intorno ad esso ed agli indigeni una piena ed eccellente relazione. Due uomini di cui uno morì di vaiuolo in Inghilterra, un fanciullo ed una fanciulla erano stati presi in origine; ed avevamo a bordo York Minster, Jemmy Button (di cui il nome esprime il prezzo che era costato) e Fuegia Basket. York Minster era un uomo già adulto, piccolo, grosso e robusto; aveva indole riservata, taciturna, cupa e quando era eccitato, la sua collera era violenta; sentiva profonda l’affezione pei pochi amici che aveva a bordo; la sua intelligenza era buona. Jemmy Button era il prediletto di tutti, ma esso pure era molto collerico; l’espressione del suo volto faceva nota la sua buona indole. Era allegro e rideva sovente; e simpatizzava molto colle pene altrui; quando il mare era grosso io spesso soffriva, ed egli mi veniva vicino dicendomi con voce lamentevole: «poveretto, poveretto!», ma il vedere dopo la sua vita acquatica, un uomo soffrire di mal di mare, gli pareva cosa tanta ridicola, che spesso era obbligato a volgersi da una parte per sorridere o ridere, e intanto ripeteva il suo «poveretto, poveretto». Aveva molto patriottismo; ed amava lodare la sua propria tribù ed il suo paese in cui con molta verità diceva essere abbondanza di alberi, e sparlava di tutte le altre tribù; asseriva con grande fermezza che nella sua terra non vi era il Diavolo.
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