CAPITOLO XI.
STRETTO DI MAGELLANO
CLIMA DELLE COSTE MERIDIONALI.
Stretto di Magellano – Porto della Fame – Ascensione al monte Tarn – Funghi mangerecci – Zoologia – Grande alga marina – Partenza dalla Terra del Fuoco – Clima – Alberi fruttiferi e produzioni delle coste meridionali – Altezza della linea delle nevi sulle Cordigliere – Discesa dei ghiacciai fino al mare – Formazione di ghiacci natanti – Trasporto di massi – Clima e produzioni delle isole antartiche – Conservazione di carcami di animali gelati – Riassunto.
Sulla fine di maggio del 1834, entrammo per la seconda volta nella bocca orientale dello stretto di Magellano. Il contorno dei due lati di questa parte dello stretto si compone di pianure quasi livellate, simili a quelle della Patagonia. Il Capo Negro, un po’ indentro nel secondo Stretto, si può considerare come il punto ove la regione comincia ad assumere i profili salienti della Terra del Fuoco. Sulla costa orientale, al sud dello stretto, un paesaggio interrotto simile ad un parco riunisce in pari modo queste due contrade che contrastano fra loro grandemente nell’aspetto. È veramente meraviglioso trovare nello spazio di venti miglia un tale mutamento di paesaggio. Se prendiamo una distanza un po’ maggiore, come tra Porto della Fame ed il golfo Gregory, che è di circa sessanta miglia, la differenza è ancor più prodigiosa. Nel primo luogo troviamo monti rotondi coperti di foreste impenetrabili, che vengono bagnati dalla pioggia, portata da una serie continua di uragani; mentre al Capo Gregory, un firmamento sereno ed azzurro brilla sopra aride e sterili pianure.
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