Le correnti atmosferiche77, quantunque veloci, turbinose e sconfinate, tuttavia sembrano seguire come un fiume nel suo letto, un corso regolarmente determinato.
Durante la nostra precedente visita (in gennaio), avemmo un incontro al Capo Gregory coi famosi così detti giganteschi Patagoni, che ci ricevettero cordialmente. La loro altezza sembra più grande di quella che sia in realtà, pei loro ampi mantelli di Guanaco, pei loro lunghi e sparsi capelli, e per l’aspetto generale; in media la statura è di un metro e ottanta, statura cui alcuni oltrepassano e pochissimi sono inferiori; le donne pure sono molto alte; in complesso sono certamente la razza più alta che io abbia veduto. Nei lineamenti rassomigliano notevolmente agli Indiani più settentrionali che vidi con Rosas, ma il loro aspetto è più selvaggio e formidabile; i loro volti sono dipinti di rosso e di nero, ed un uomo aveva righe e macchie bianche come un abitatore della Terra del Fuoco. Il capitano Fitz Roy offerse loro di prenderne tre a bordo, e tutti sembravano voler essere nel numero. Ci volle un bel pezzo prima di aver potuto liberare la barca della loro presenza; finalmente andammo a bordo coi nostri tre giganti, che pranzarono col capitano, e si comportarono come persone educate, adoperando i coltelli, le forchette e i cucchiai: quello che parve loro più prelibato fu lo zucchero. Questa tribù ha avuto tante comunicazioni con marinai e balenieri, che la maggior parte degli uomini parla un po’ d’inglese e di spagnuolo; essi sono mezzo inciviliti, e proporzionalmente corrotti.
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