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      Il capitano Cook, nel suo secondo viaggio, dice, che questa pianta a Kerguelen Land sorge da una profondità maggiore di 44 metri; «e siccome non cresce in direzione perpendicolare, ma fa un angolo acutissimo col fondo, e una gran parte di essa inoltre si allarga molti metri sulla superfice del mare, ho buone ragioni per dire che alcune di esse crescono fino alla lunghezza di 110 metri ed oltre». Non credo che lo stelo di nessun’altra pianta giunga alla lunghezza di 110 metri come viene affermato dal capitano Cook. Il capitano Fitz Roy inoltre la trovò cresciuta82 da una profondità maggiore di 85 metri. Gli strati di questa alga marina anche quando non sono molto grandi formano eccellenti dighe galleggianti contro il frangersi dei marosi. È molto curioso vedere in un porto esposto le onde dell’alto mare appena giunte in mezzo a quegli steli intrecciati, diminuire in altezza e mutarsi in acqua tranquilla.
      È meraviglioso il numero delle creature viventi di tutti gli ordini, di cui l’esistenza dipende strettamente dalle macrociste. Si potrebbe scrivere un grosso volume volendo fare la descrizione degli inquilini di uno di quei letti di alghe. Quasi tutte le foglie, tranne quelle natanti alla superficie, sono così fittamente coperte di coralli che sono divenute bianche. Troviamo strutture squisitamente delicate, alcune abitate da semplici polipi idriformi, altre da specie più organizzate e da belle Ascidie composte. Sulle foglie parimente stanno attaccate varie conchiglie patelliformi, tronchi, molluschi nudi, e bivalvi.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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