Il capitano Fitz Roy aveva deliberato di uscire dallo stretto di Magellano pel Canale Magdalen, che era stato scoperto recentemente. Il nostro cammino si rivolse a sud, lungo quel buio passaggio che ho menzionato prima, che pareva condurre ad un altro mondo peggiore. Il vento era favorevole, ma l’atmosfera era molto nebbiosa; per cui non si poterono vedere molti curiosi paesaggi. Le nuvole nere e scapigliate erano spinte rapidamente sui monti, cui coprivano dalla cima fin quasi alla base. Quel poco che potevamo scorgere attraverso la oscura massa delle nuvole era interessantissimo; punte dentellate, coni di neve, azzurri ghiacciai, forti profili spiccavano sopra un livido cielo e si vedevano a differenti distanze ed altezze. Nel mezzo di questo paesaggio gettammo l’àncora al Capo Turn, vicino al monte Sarmiento, che allora era nascosto dalle nuvole. Alla base delle alte e quasi perpendicolari sponde del nostro piccolo porto vi era un abbandonato Wigwam il quale ci ricordava che talora l’uomo veniva in quelle desolate regioni. Ma sarebbe difficile trovare una scena ove egli potesse avere minori diritti o minore autorità. Le opere inanimate della natura – le rocce, il ghiaccio, la neve e l’acqua – tutte in guerra fra loro, ma riunite contro l’uomo – regnavano colà sovrane assolute.
Giugno 9. – Al mattino fummo rallegrati vedendo che il velo di nebbia andava man mano levandosi dal Sarmiento e lo rendeva visibile. Questo monte, che è uno dei più elevati della Terra del Fuoco, è alto 2040 metri.
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