Dopo il grande terremoto del 1822 le sorgenti si asciugarono e l’acqua non tornò che quasi un anno dopo. Vennero anche molto alterate dal terremoto del 1835; essendosi la temperatura repentinamente mutata da + 49° a + 32°. Sembra probabile che le acque minerali venendo dal profondo della terra, vengano sempre più disturbate dagli sconvolgimenti sotterranei che non quelle che stanno più presso alla superficie. L’uomo che era impiegato in quei bagni, mi affermò che in estate l’acqua è più calda e più abbondante che non in inverno. Mi sarei spiegato il primo fatto, per la minore mescolanza, durante la stagione asciutta, di acqua fredda; ma il secondo fatto sembra stranissimo e contradditorio. L’aumento periodico durante l’estate, quando non cade mai pioggia, può essere, credo, riferito soltanto allo scioglimento delle nevi; tuttavia i monti coperti di neve durante quella stagione, sono tre o quattro leghe distanti da quelle sorgenti. Non ho alcuna ragione per dubitare della accuratezza del mio informatore, il quale, avendo vissuto sul luogo durante parecchi anni, doveva conoscere bene quel fatto, il quale se è vero è certamente curiosissimo; perchè dobbiamo supporre che l’acqua della neve, essendo condotta attraverso gli strati porosi alle regioni del calore, sia nuovamente respinta alla superficie dalla linea di roccie dislocate ed iniettate di Cauquenes; e la regolarità del fenomeno sembrerebbe dimostrare, che in questo distretto la roccia riscaldata s’incontra ad una profondità non molto grande.
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Cauquenes
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