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      Un giorno io risalii a cavallo la valle sino al punto abitato più lontano. Poco sopra quel punto, il Cachapual si divide in due grandi e spaventosi burroni. Mi arrampicai sopra un monte aguzzo, alto probabilmente più di duemila metri. Qui come per verità in qualunque altro luogo, si presentano scene interessantissime. Si fu da uno di questi burroni, che Pincheira entrò nel Chilì e saccheggiò tutto il paese circostante. È questo lo stesso uomo di cui ho descritto l’aggressione di un podere al Rio Negro. Egli era un meticcio spagnuolo rinnegato, che radunò un gran corpo di Indiani e si stabilì accanto ad un corso d’acqua nei Pampas, luogo cui tutte le truppe mandategli contro non poterono mai scoprire. Da quel punto soleva sbucare, ed attraversando le Cordigliere in passaggi non mai tentati, saccheggiava i poderi, e portava i bestiami al suo segreto ritrovo. Pincheira era un famoso cavalcatore, e faceva agire quelli che aveva intorno a sè ugualmente bene, perchè uccideva senza scampo chiunque avesse esitato a seguirlo. Si fu contro quest’uomo e contro altre tribù indiane erranti, che Rosas impegnò la guerra di sterminio.
      Settembre 13. – Lasciati i bagni di Cauquenes, si riprese la strada maestra e si passò la notte al Rio Claro. Da questo luogo andammo alla città di San Fernando. Prima di giungervi, l’ultimo bacino rinchiuso si era allargato in una grande pianura, la quale si estendeva tanto al sud che le più lontane cime nevose delle Ande si vedevano come se spuntassero sull’orizzonte del mare.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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