San Fernando dista quaranta leghe da Santiago; ed era il punto estremo meridionale cui io avevo determinato di toccare, perchè qui ci volgemmo in linea retta verso la costa. Si passò la notte alle miniere d’oro di Yaquil, che sono sfruttate dal signor Nixon, un signore americano, al quale sono riconoscente della cortesia usatami durante i quattro giorni in cui dimorai in casa sua. L’indomani mattina andammo a cavallo alle miniere, che distano di alcune leghe e stanno presso la cima di un’alta collina. Lungo la via avemmo la vista del lago Tagua-tagua, celebre per le sue isole natanti, che sono state descritte dal signor Gay90. Esse sono composte dei rami di varie piante morte intrecciate assieme, e sulla loro superficie altre piante viventi hanno messo radici. La loro forma è generalmente circolare, ed il loro spessore è di un metro e venti centimetri a un metro e ottanta centimetri di cui la maggior parte è immersa nell’acqua. Quando soffia il vento, passano da un lato all’altro del lago, e sovente portano bestiame e cavalli come passeggieri.
Quando fummo giunti alla miniera, fui colpito dall’aspetto pallido di molti fra gli uomini, e mi informai presso il signor Nixon delle loro condizioni. La miniera è profonda 135 metri, ed ogni uomo porta su un carico di pietre del peso di circa 100 chilogrammi. Con questo peso egli deve arrampicarsi sulle alternate incavature fatte nei tronchi degli alberi, collocati in una linea a ghirigoro lungo il pozzo. Ogni adolescente da diciotto a venti anni con poco sviluppo muscolare nel corpo (sono al tutto nudi tranne i calzoni) sale con questo grande peso da una profondità quasi uguale.
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