Dormimmo in istrada, e l’indomani mattina si giunse a Valdivia, ove continuai la strada a bordo.
Pochi giorni dopo attraversai il golfo con una brigata di ufficiali e si sbarcò presso il forte di Niebla. Il fabbricato era molto rovinato, ed i carri dei cannoni al tutto imputriditi. Il sig. Wickham osservava all’ufficiale comandante, che sarebbe bastato una scarica per farli andare tutti in pezzi. Il poveretto cercando di parer disinvolto, rispose gravemente: «No, son certo, signore, che ne sosterrebbero due!» Gli Spagnuoli debbono avere avuto l’intenzione di rendere quella posizione inespugnabile. Nel mezzo della corte vi è ora un monticello di calcestruzzo che supera in durezza la roccia sulla quale è collocato. Era stato portato dal Chilì ed aveva costato 7000 dollari. Essendo scoppiata la rivoluzione, non venne adoperato per nulla, e quindi rimane ora come monumento della passata grandezza della Spagna.
Io doveva andare ad una casa lontana circa un miglio e mezzo, ma la mia guida mi disse che era impossibile penetrare nel bosco in linea retta. Mi offerse, però di condurmi, seguendo oscure traccie di bestiame, per la via più breve: tuttavia la gita non durò meno di tre ore! Quest’uomo era impiegato a cacciare il bestiame smarrito; nondimeno per quanto conoscesse bene i boschi, poco tempo prima, era rimasto perduto, per due giorni interi, senza aver nulla di che mangiare. Questi fatti possono dare una giusta idea dello stato impraticabile delle foreste di quel paese. Mi venne in mente questa domanda – quanto tempo rimane la traccia di un albero caduto?
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