I doganieri furono molto cortesi, ciò che in parte si deve attribuire al passaporto che il presidente della repubblica mi aveva dato, ma debbo esprimere la mia ammirazione per la cortesia naturale di quasi tutti i Chiliani. In questo caso il contrasto colla stessa classe di uomini in moltissimi altri paesi era fortemente spiccato. Menzionerò qui un aneddoto che in quel tempo mi fece molto piacere; presso Mendoza incontrammo una piccola e grossa negra che inforcava una mula. Aveva un gozzo tanto enorme che non si poteva a meno passandole vicino di fissarla; ma i miei due compagni quasi istantaneamente, per modo di scusa, fecero il saluto consueto del paese togliendosi il cappello. In qual parte d'Europa una persona dell’alta o della bassa classe della società, avrebbe mostrato una cosifatta cortesia, per un povero e miserabile essere di una razza degradata?
Si passò la notte in una capanna. Il nostro modo di viaggiare era deliziosamente indipendente. Nelle parti abitate si comprava un po’ di combustibile, si affittava il pascolo per gli animali, e si poneva il bivacco in un angolo dello stesso campo con essi. Avendo portato una pentola di ferro, si faceva cuocere e si mangiava la nostra cena a ciel sereno, e non avevamo alcun disturbo. I miei compagni erano Mariano Gonzales, che mi aveva accompagnato prima nel Chilì, ed un arriero, colle sue dieci mule ed una madrina. La madrina è un personaggio importantissimo; è una vecchia e forte cavalla con un campanellino al collo; e le mule le tengon dietro, come i bimbi, in qualunque luogo essa vada.
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