Portavamo con noi buona copia di commestibili, nel caso che fosse caduta neve, perchè la stagione era piuttosto inoltrata per attraversare il Portillo.
Marzo 19. – Quest’oggi si viaggiò fino all’ultima e quindi più alta casa della valle. Il numero degli abitanti s’era fatto più scarso; ma dappertutto ove si poteva portare acqua sulla terra, questa diveniva fertilissima. Tutte le valli principali delle Cordigliere sono caratterizzate per avere, sui due lati, una sorta di terrazza di ciottoli e di sabbia, rozzamente stratificata e generalmente di una notevole spessezza. Evidentemente quelle terrazze si estendevano una volta in tutte le valli, ed erano unite; ed il fondo della valle nel nord del Chilì, ove non vi sono corsi d’acqua, si è lentamente riempito. Su queste terrazze le strade vengono generalmente tracciate, perchè le loro superfici sono liscie e si alzano con una dolce inclinazione sulle valli, quindi, vengono pure agevolmente coltivate colla irrigazione. Si possono seguire fino all’altezza di 2100 a 2700 metri, ove vanno a nascondersi sotto pilastri irregolari di rottami. All’ingresso inferiore delle valli, sono continuamente unite a quelle pianure chiuse (fatte pure di ciottoli) al piede delle Cordigliere principali, che ho descritto in uno dei primi capitoli, come caratteristiche del paesaggio del Chilì, e che sono state senza dubbio depositate quando il mare penetrava nel Chilì, come segue ora per le coste più meridionali. Nessun fatto nella geologia del Sud America, mi destò maggiore interesse di queste terrazze di ciottoli rozzamente stratificate.
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