I minatori pure, muniti di uno strumento per scavare, girano sovente la domenica sui monti. Nella parte meridionale del Chiĺ gli uomini che conducono il bestiame nelle Cordigliere, e che frequentano ogni burrone ove v’ha un po’ di pascolo, sono i consueti scopritori.
Marzo 20. – Mentre salivamo nella valle, la vegetazione, eccettuati, alcuni pochi bei fiori alpestri diveniva sommamente scarsa, e appena si incontrava qualche quadrupede, uccello, o insetto. Gli alti monti, colle cime segnate da qualche macchia di neve, stavano bene separati fra loro; le valli erano piene di un immenso e fitto strato di terreno di alluvione. Le cose che nel paesaggio delle Ande mi colpirono maggiormente, come contrasto colle altre catene di monti che io conosceva, furono le creste piatte che talora si estendono in strette pianure sui due fianchi delle valli – i colori brillanti, principalmente rosso e pavonazzo, delle nude e precipitose colline di porfido – i grandi e continui burroni diritti come muri – gli strati chiaramente divisi che, nei punti ove erano quasi verticali, formavano le pittoresche e selvaggie guglie centrali, ma ove erano meno inclinati componevano i grandi monti massicci delle parti esterne della catena – ed infine i mucchi conici lisci di bei detriti dai brillanti colori, che salivano in un alto angolo dalla base dei monti, talora ad una altezza di oltre 600 metri.
Ho sovente osservato tanto nella Terra del Fuoco quanto fra le Ande, che ove la roccia era coperta durante la maggior parte dell’anno di neve, essa era spezzata in modo straordinario in piccoli frammenti angolosi.
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