La strada che finora era stata buona con una continua e gradualissima salita ora si mutava in uno scosceso sentiero a zig-zag su per la grande catena, che separa la repubblica del Chilì da quella di Mendoza.
Darò qui un brevissimo cenno della geologia delle varie linee parallele che formano le Cordigliere.
Di queste linee ve ne sono due notevolmente più alte che non le altre; cioè sul lato chiliano, la cima di Peuquenes, che, nel punto ove viene attraversata dalla strada, è alta 3963 metri al disopra del mare, e la cima del Portillo, sul lato di Mendoza, alta 4291 metri. I giacimenti più bassi della cima di Peuquenes, e di varie altre grandi linee all’ovest di essa, sono composte di un grande masso di porfidi, della spessezza di migliaia di metri, che sono venuti fuori come lave sottomarine, alternando con frammenti angolosi e arrotondati delle medesime roccie, spinte fuori dai crateri sottomarini.
Questi massi alterni sono coperti nelle parti centrali da un grande e fitto giacimento di arenaria rossa, di conglomerato e di ardesia associati e passanti in mezzo a prodigiosi giacimenti di gesso. In questi giacimenti superiori s’incontrano conchiglie piuttosto frequentemente; ed appartengono all’incirca al periodo della creta inferiore di Europa. È una vecchia storia, ma non meno perciò meravigliosa, sentire parlare di conchiglie che strisciavano un tempo sul fondo del mare, ed ora stanno a 4200 metri sopra il livello di esso. I giacimenti inferiori in questo grande mucchio di strati sono stati traslocati, cotti, cristallizzati e quasi tutti mescolati assieme, per opera di massi montani di una particolare roccia di soda bianca granitica.
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