Quando si posavano, erano più numerose delle foglie del campo e la superficie diveniva rossiccia invece di esser verde: lo sciame essendosi una volta posato, gli individui volavano da un lato all’altro in tutte le direzioni. Le locuste non sono un flagello insolito per questo paese; digià durante questa stagione, vari altri sciami più piccoli erano venuti dal sud, ove, come segue a quanto pare in tutte le altre parti del mondo, si erano riprodotte nei deserti. I poveri campagnuoli tentavano invano accendendo fuochi, mandando alte grida, scuotendo rami, di impedire l’aggressione. Questa specie di locusta è affinissima e forse identica al famoso Gryllus migratorius dell’Oriente.
Attraversammo il Luxan, fiume di notevole mole, sebbene il suo corso verso la costa marina sia imperfettamente noto; anzi è molto dubbio, se passando sulle pianure, non si svapori e si perda. Si passò la notte nel villaggio di Luxan, che è un piccolo luogo circondato di giardini, e forma il distretto coltivato più meridionale della provincia di Mendoza; esso dista cinque leghe dalla capitale. La notte fui aggredito (perchè non si può dir meno) dalla Benchuca, una specie di Reduvius, la grossa cimice nera dei Pampas. Fa molto ribrezzo sentirsi correre sul corpo insetti molli senza ali, lunghi circa venticinque millimetri. Prima di pungere sono sottilissimi, ma dopo vengono rotondi e pieni di sangue, e in quello stato si possono schiacciare agevolmente. Uno che presi ad Iquique (perchè si trovano nel Chilì e nel Perù), era al tutto vuoto.
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