Durante la notte, la corrente, non essendo evaporata nè assorbita tanto rapidamente, scorre una lega più in giù che non durante il giorno. Si trovarono in abbondanza ramoscelli per far fuoco, per cui era un luogo acconcio per fermarsi; ma pei poveri animali non vi era un boccone da mangiare.
Giugno 11. – Viaggiammo senza fermarci per dodici ore, finchè si giunse ad una antica fonderia ove vi era acqua e fuoco; ma i nostri cavalli di nuovo non avevano nulla da mangiare, e furono chiusi in un vecchio cortile. La strada era montuosa, ed i passaggi lontani erano interessanti pei colori svariati dei nudi monti.
Faceva pena vedere il sole splendere di continuo sopra un terreno inutile; un tempo tanto bello avrebbe dovuto rallegrare campi ubertosi e bei giardini. L’indomani giungemmo nella valle di Copiapò. Ne fui ben contento; perchè tutto il viaggio era una continua sorgente d’inquietudine; faceva molto pena sentire, mentre si cenava, i nostri cavalli rodere i pali ai quali erano attaccati, e non vi era mezzo di poterli satollare. Tuttavia, apparentemente gli animali erano al tutto in buon stato; e non si sarebbe potuto dire che fossero rimasti senza mangiare nulla per cinquantacinque ore.
Io aveva una lettera di raccomandazione pel signor Bingley, che mi ricevette molto cortesemente alla Hacienda di Potrero Seco. Questo podere è lungo da venti a trenta miglia, ma è strettissimo, avendo la larghezza generale di due campi, uno per lato del fiume. In alcune parti il podere non ha larghezza alcuna, vale a dire, la terra non può essere irrigata, e quindi non ha valore, come il deserto roccioso che la circonda.
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Viaggiammo Copiapò Bingley Hacienda Potrero Seco
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