I miei compagni non ne sapevano nulla, e rispondevano alle mie domande soltanto col loro imperturbabile quien sabe?
In parecchie parti delle Cordigliere incontrai rovine indiane; quelle che mi parvero più perfette, furono le Ruinas de Tambillos nel Passo dell’Uspallata. Molte camerette quadrate stavano riunite insieme in gruppi separati; taluni degli archi delle porte stavano ancora in piedi; erano fatti da una lastra di pietra alta soltanto 90 centimetri circa. Ulloa ha notato la poca altezza delle porte delle antiche dimore peruviane. Queste case, quando erano intatte, devono aver potuto contenere un gran numero di persone. La tradizione dice che venivano adoperate dagli Incas come luoghi di riposo quando essi attraversavano i monti. In molte altre parti si sono trovate traccie di abitazioni indiane, ove non sembra probabile che fossero adoperate soltanto come luoghi di riposo, ma ove pure la terra è tanto poco coltivabile come presso il Tambillos o al Ponte degli Incas, o al Passo del Portillo, luoghi tutti ove incontrai rovine. Nel burrone di Jajuel, presso Aconcagua, ove non si trova alcun passaggio, sentii parlare di avanzi di case collocate ad una grande altezza, in luoghi sommamente freddi e sterili. Dapprima pensai che quei fabbricati fossero stati luoghi di ricovero, costruiti dagli Indiani al primo giungere degli Spagnuoli; ma in seguito fui propenso a credere alla probabilità di un lieve mutamento di clima.
In questa parte settentrionale del Chilì, in mezzo alle Cordigliere, si dice che le antiche case indiane siano particolarmente numerose; non di rado scavando fra le rovine si trovano brani di stoffa di lana, strumenti di metalli preziosi, torsoli di grano indiano; mi venne data una punta di freccia di agata della stessa forma precisa di quelle che si adoperano ora nella Terra del Fuoco.
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