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      Questa scarsità nella vegetazione si deve alla quantità di materia salina di cui il margine è impregnato. Il Porto si compone di una riunione di miserabili tuguri, collocati al piede di una sterile pianura. Attualmente, siccome il fiume contiene sufficiente acqua per giungere fino al mare, gli abitanti hanno il vantaggio di avere acqua dolce in uno spazio di un miglio e mezzo. Sulla spiaggia vi erano grandi mucchi di mercanzie, e quel villaggetto aveva un lieto aspetto di attività. La sera mi congedai molto amorevolmente dal mio compagno Mariano Gonzales, col quale avevo viaggiato per tante leghe nel Chilì. L’indomani mattina la Beagle salpava per Iquique.
      Luglio 12. – Gettammo l’àncora nel porto di Iquique nella lat. 20° 12’, sulla costa del Perù. La città contiene circa mille abitanti, e sta in una piccola pianura di sabbia al piede di una grande parete di roccia alta 600 metri che qui forma la costa. Tutto questo è affatto deserto. Solo ogni tanti anni cade un po’ di pioggia; e quindi i burroni sono pieni di detriti, ed i fianchi del monte coperti di mucchi di una bella sabbia bianca, anche all’altezza di trecento metri. In questa stagione dell’anno un fitto strato di nubi, si estende sull’oceano, e spesso anche sulla parete di roccia della costa. L’aspetto del luogo è molto malinconico; il piccolo porto, colle sue poche navi, e le misere case aggruppate, sembrava schiacciato, e affatto sproporzionato col resto del paesaggio.
      Gli abitanti vivono come persone a bordo di una nave; ogni cosa necessaria alla vita viene da lontano: l’acqua si porta in barche da Pisagua, circa quaranta miglia al nord, e si vende al prezzo di nove reali (5 lire e 60 cent.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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