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      Ma è il fatto, che parecchie delle isole hanno la propria specie di tartarughe, di tordi beffeggiatori, di fringuelli e di numerose piante, e queste specie hanno gli stessi costumi generali, occupano situazioni analoghe, ed ovviamente tengono lo stesso posto nella economia naturale di questo arcipelago, tanto da colpire di meraviglia. Si può supporre che alcune fra le specie rappresentative, almeno nel caso delle tartarughe, di alcuni uccelli, possano in seguito essere riconosciute come razze bene distinte; ma ciò sarebbe pure di grande interesse pel naturalista filosofo. Ho detto che la maggior parte delle isole sono tanto vicine che si vedono l’una dall’altra: dico che l’isola Carlo dista cinquanta miglia dalla parte più prossima dell’isola Albemarle. L’isola Chatham dista sessanta miglia dalla parte più prossima dell’isola James, ma vi sono due isole intermedie tra queste che io non visitai. L’isola James è lontana solo dieci miglia dalla parte più vicina dell’isola Albemarle, ma due punti ove furono fatte le collezioni erano lontani trentadue miglia. Debbo ripetere, che nè la natura del suolo, nè l’altezza della terra, nè il clima, nè il carattere generale degli esseri associati, e perciò la loro azione reciproca, possono differire molto nelle varie isole. Se vi è qualche differenza sensibile fra i loro climi, deve esistere fra il gruppo sotto vento (cioè le isole Carlo e Chatham), e quello sopra vento, ma non sembra esservi una differenza corrispondente nei prodotti di queste due metà dell’arcipelago.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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