Da questi fatti possiamo dedurre quale strage l’introduzione di un qualche nuovo animale di rapina deve cagionare in una regione, prima che gli istinti dei suoi abitanti indigeni si siano adattati alla forza ed al potere dello straniero.
CAPITOLO XVIII.
TAHITI E LA NUOVA ZELANDA.
Viaggio attraverso all’arcipelago di Low – Tahiti – Aspetto – Vegetazione sui monti – Vista di Eimeo – Escursione nell’interno – Burroni profondi – Successione di cascate d’acqua – Numero di piante selvatiche utili – Temperanza degli abitanti – Loro stato morale – Parlamento riunito – Nuova Zelanda – Golfo delle Isole – Hippah – Escursione a Waimate – Stabilimento di Missionari – Semi di piante d’Inghilterra rinselvatichite – Waiomio – Funerale di una donna alla Nuova Zelanda – Partenza per l’Australia.
Ottobre 20. – L’ispezione dell’arcipelago Galapagos essendo terminata, facemmo vela alla volta di Tahiti e cominciammo il nostro lungo viaggio di 3200 miglia. Nel corso di pochi giorni uscimmo fuori dalla cupa e nuvolosa regione oceanica che durante l’inverno si estende molto lontano dalla costa del Sud America. Avemmo allora il vantaggio di un tempo bello e sereno, mentre procedevamo piacevolmente a ragione di 150 o 160 miglia al giorno prima d’incontrare il vento regolare costante. In questa parte più centrale del Pacifico la temperatura è più alta che non presso la sponda americana. Nella cabina di poppa il termometro, notte e giorno, stava fra i 27° e il 28° cent., ciò che era piacevolissimo; ma con un grado o due di più, il caldo diviene opprimente.
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