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      Domenica 22. – Il porto di Papiete, ove risiede la regina può esser considerato come la capitale dell’isola; è pure la sede del Governo, ed il luogo principale ove le navi sono più numerose. Il capitano Fitz Roy condusse seco colà una comitiva per ascoltare il servizio divino, prima in lingua di Tahiti, e poi in inglese. Il signor Pritchard missionario capo dell’isola, officiava in persona. La cappella era una grande ed ariosa costruzione di legno; ed era piena zeppa di gente pulita, netta, di ogni età e dei due sessi. Fui un po’ deluso per la loro apparente poca attenzione: ma credo che le mie aspettazioni fossero salite troppo alto. In ogni caso in complesso l’aspetto del luogo era al tutto simile a quello di una chiesa di campagna in Inghilterra. Il canto degli inni era veramente gradevolissimo; ma il linguaggio del predicatore, quantunque fosse scorrevole, non aveva un bel suono: la ripetizione costante di parole come tata ta, mata mai, lo rendeva monotono. Dopo il servizio in inglese, una comitiva ritornò a piedi a Matavai. Era una passeggiata piacevole, talora lungo la spiaggia del mare e talora all’ombra di bellissimi alberi.
      Circa due anni fa, un bastimento con bandiera inglese venne saccheggiato dagli abitanti delle isole di Low, che erano allora sotto il governo della regina di Tahiti. Si credette che gli autori di questo fatto fossero stati istigati a ciò da qualche legge indiscreta emanata da sua maestà. Il Governo inglese chiese una riparazione, che venne accordata, e si rimase d’accordo che sarebbe stata pagata una somma di quasi tremila dollari (15.000 lire) il primo del trascorso settembre.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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