Io non credo che si incontri in nessuna altra parte del mondo una razza più bellicosa di quella degli indigeni della Nuova Zelanda. Il modo con cui si comportarono la prima volta che videro un bastimento, come descrive il capitano Cook, dimostra con evidenza questo fatto: il gettare nuvoli di pietre contro un oggetto così grande e così nuovo, e lo sfidare che fecero i nuovi venuti, dicendo: «Venite a terra e noi vi uccideremo tutti e vi mangieremo» mostra una straordinaria baldanza. Questa indole bellicosa si mostra in molti loro usi, ed anche nelle più piccole azioni. Se un Nuovo Zelandese viene colpito, anche per scherzo, il colpo vien subito reso, e vidi di ciò un esempio con uno dei nostri ufficiali.
Al giorno d’oggi, pel progresso dello incivilimento, vi sono molto meno guerre tranne che fra qualche tribù meridionale. Mi venne narrato un aneddoto caratteristico che ebbe luogo qualche tempo fa nel sud. Un missionario trovò un capo e la sua tribù che si preparavano per la guerra; i loro fucili erano netti e brillanti e le munizioni pronte. Il missionario fece lunghi ragionamenti intorno all’inutilità della guerra ed al frivolo motivo che la cagionava. Il capo rimase molto scosso nella sua risoluzione e sembrava dubbioso; ma alla fine gli fece osservare che un loro barile di polvere da schioppo era in cattivo stato e non avrebbe potuto durare più a lungo. Questo argomento venne messo avanti come motivo inesorabile di dichiarar subito la guerra; l’idea di lasciar andar perduta tanta buona polvere non era ammissibile, e questo chiuse la discussione.
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