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      Alcuni missionari mi dissero che nella vita di Shongi, il capo che visitò l’Inghilterra, l’amor della guerra fu uno dei moventi più durevoli di ogni sua azione. La tribù della quale egli era uno dei capi principali, era stata una volta molto oppressa da un’altra tribù del fiume Tamigi. Tutti gli uomini giurarono solennemente che quando i loro fanciulli fossero cresciuti e fossero divenuti abbastanza forti, non avrebbero mai nè dimenticato nè perdonato quelle ingiurie. Il compimento di quel giuramento sembra essere stato il motivo principale del viaggio di Shongi in Inghilterra; e quando fu colà quello era il suo solo pensiero. Ogni dono era apprezzato soltanto se si poteva convertire in armi; e le sole arti che avevano rapporto colla manifattura delle armi erano quelle che lo interessavano. Quando fu a Sydney, Shongi, per una strana coincidenza, incontrò in casa del signor Marsden il capo nemico del fiume Tamigi; si trattarono molto civilmente l’un l’altro; ma Shongi gli disse che quando sarebbe tornato alla Nuova Zelanda non avrebbe mai cessato di far la guerra al suo paese. La sfida fu accettata; e Shongi tornato in patria mise a compimento la minaccia fino all’ultimo confine. La tribù del fiume Tamigi, fu al tutto sconfitta, e il capo stesso il quale era stato sfidato venne ucciso. Shongi, quantunque serbasse nell’animo sensi di odio e di vendetta profonda, era, a quanto si dice, una brava persona.
      La sera andai col capitano Fitz Roy ed il sig. Baker, uno dei missionari, a far una visita a Kororadika; girammo pel villaggio e parlammo con molte persone uomini, donne e bambini.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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