Il signor Burchell ha osservato la stessa cosa nell’Africa meridionale, presso i rozzi Bachapins. Ove l’incivilimento è salito ad un grado tal quale, sorgono in breve complesse formalità fra i vari gradi della società; così a Tahiti tutti erano formalmente obbligati a scoprirsi il capo in presenza del re.
Compiuta a dovere la cerimonia dello sfregamento dei nasi, ci sedemmo in giro in faccia ad una capanna, e ci riposammo colà per una mezz’ora. Tutte le capanne hanno a un dipresso la stessa forma e le stesse dimensioni, e tutte concordano nell’essere disgustosamente sudicie. Somigliano ad una stalla aperta da un lato, ma dentro la quale una cameretta molto buia vien praticata con un tramezzo. In questa gli abitanti mettono in serbo i loro averi, e quando il tempo è freddo vi passano la notte. Tuttavia mangiano e passano il loro tempo nella parte aperta di prospetto. Le mie guide avendo terminato di fumare le loro pipe continuammo la nostra passeggiata. Il sentiero proseguiva in mezzo allo stesso paesaggio ondulato, coperto dappertutto uniformemente di felci. Alla nostra destra avevamo un fiume serpeggiante, le sponde del quale erano adorne di alberi, e qua e là sui fianchi dei colli una macchietta d’alberi. Tutto il paesaggio, malgrado il suo colore verde, aveva un aspetto piuttosto desolato. La vista di tante felci imprime nella mente l’idea della sterilità; ciò, tuttavia, non è giusto; perchè ovunque le felci crescono spesse e alte fino al petto di un uomo, la terra dopo essere stata arata diviene molto fertile.
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