Non è permesso agli schiavi di andare alla guerra; ma questo forse non si può considerare come una durezza. Sentii parlare di un povero diavolo, il quale durante le ostilità, disertò per andare col partito contrario; essendo stato incontrato fu preso da due uomini; ma siccome non erano d’accordo a quale dei due dovesse appartenere, ognuno lo minacciava con una scure di pietra, determinati a quanto pare a non lasciarlo vivo all’avversario. Il poveretto, mezzo morto dallo spavento, fu salvo per l’abilità della moglie di un capo. Godemmo al ritorno di una bella passeggiata in barca, ma non giungemmo al bastimento che ad ora tarda.
Dicembre 30. – Nel pomeriggio uscimmo dal golfo delle Isole diretti a Sidney. Credo che fummo tutti ben lieti di lasciare la Nuova Zelanda. Non è un bel luogo. Fra gli indigeni non vi è quella bella semplicità che si trova a Tahiti; e la maggior parte degli Inglesi sono il rifiuto della società. Neppure il paesaggio ha molte attrattive. Ritorno colla mente ad un solo punto brillante ed è quello di Waimate, coi suoi abitanti cristiani.
CAPITOLO XIX.
AUSTRALIA.
Sydney – Escursione a Bathurst – Aspetto dei boschi – Brigata di indigeni – Graduata estinzione degli Aborigeni – Infezione generata da uomini sani riuniti – Montagne azzurre – Vista delle grandi valli a mo’ di golfi – Loro origine e loro formazione – Bathurst, incivilimento generale delle classi inferiori – Stato della società – Terra di Diemen – Hobart Town – Gli indigeni tutti sbanditi – Monte Wellington – Stretto del Re Giorgio – Aspetto malinconico del paese – Capo Bald, aspetto calcareo dei rami degli alberi – Brigata di indigeni – Partenza dall’Australia.
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