Si potrebbero comparare ai grandi sobborghi che si estendono intorno a Londra, e ad alcune altre grandi città d’Inghilterra; ma neppure presso Londra o Birmingham vi ha un aspetto cosifatto di rapido accrescimento. Il numero delle grandi case o di altri fabbricati finiti allora era veramente meraviglioso; nondimeno tutti si lagnavano del caro prezzo degli affitti e della difficoltà di trovare una casa. Venendo dal Sud America, ove nelle città ogni persona un po’ agiata è conosciuta, nulla mi faceva più meraviglia del non poter sapere subito a chi appartenesse quella o quell’altra carrozza.
Noleggiai due cavalli e mi procurai una guida per andare fino a Bathurst, villaggio circa centoventi miglia nell’interno, e nel centro della grande provincia pastorizia. Sperava così potermi fare un concetto generale dell’aspetto del paese.
Il 16 gennaio al mattino partii per la mia escursione. La prima stazione ci portò a Paramatta, piccola città di campagna, dopo Sidney la più importante. Le strade erano eccellenti e fatte secondo il principio di Mac-Adam, e le pietre di basalto erano state portate all’uopo dalla distanza di parecchie miglia. Per ogni riguardo vi era una stretta somiglianza coll’Inghilterra; forse le birrerie son qui più numerose. I galeotti che avevano commesso sul luogo qualche delitto, rammentavano meno l’Inghilterra; lavoravano incatenati, custoditi da sentinelle colle armi cariche. La facoltà che possiede il Governo, per mezzo del lavoro forzato, di aprire subito belle strade in tutto il paese, è stata, credo, la cagione principale della pronta prosperità della colonia.
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