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      Quanto poi ad un senso di vergogna, non sembra che esista, e di questo vidi esempi molto singolari. Sebbene fosse un fatto curioso, mi asserivano universalmente che il carattere della popolazione deportata è quello di una riconosciuta codardia; non di rado alcuni eran presi dalla disperazione, e non si curavano più della vita, ma un piano di condotta che richiegga un coraggio freddo e continuo, raramente viene condotto a termine. La cosa peggiore in tutto questo sistema è, che sebbene esista ciò che si può dire una riforma legale e si commettano comparativamente poche infrazioni alla legge, tuttavia è al tutto fuori di questione che vi sia una vera riforma morale. Parecchie persone bene informate mi assicurarono, che se un uomo volesse tentare di migliorare sè stesso, non potrebbe farlo finchè fosse insieme ad altri servitori deportati – la sua vita sarebbe una sequela continua di miseria e di persecuzione. Non si deve neppure dimenticare la contaminazione dei galeotti che stanno sui pontoni e nelle prigioni, tanto qui come in Inghilterra. Nel complesso, come luogo di punizione, lo scopo non è guari ottenuto; come vero sistema di riforma non è riuscito, come forse non sarebbe riuscito nessun altro mezzo; ma come mezzo per render certi uomini apparentemente onesti, per convertire i vagabondi, inutilissimi in un emisfero, e farne cittadini operosi in un altro, dando così nascimento ad una nuova e splendida regione, ad un grande centro di civiltà, esso è riuscito in un grado che forse non ha riscontro nella storia.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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