I maiali pure, che sono molto pigmei, vivono al tutto di noci di cocco, come anche le anatre ed il pollame. Anche un grosso granchio terragnuolo ha avuto dalla natura i mezzi di spaccare questo utilissimo prodotto e cibarsi di esso.
Sovrastano lo scoglio circolare dell’atollo, nella maggior parte della sua lunghezza, molte isolette lineari. Dal lato settentrionale o contro vento, v’ha un’apertura dalla quale passano le navi per andare ad ancorarsi dentro. All’ancoraggio, lo spettacolo era curiosissimo e piuttosto bello; la sua bellezza, però, dipendeva al tutto dallo splendore dei colori circostanti. L’acqua profonda, chiara e tranquilla della laguna, riposando nella maggior parte sopra una sabbia bianca, è, quando viene illuminata verticalmente dal sole, di un vivissimo color verde. Questa distesa brillante, larga parecchie miglia, è divisa da ogni parte dalle acque scure e ondeggianti dell’oceano, da una linea di spiaggie madreporiche o scogli a fior d’acqua, bianchi come la neve, ed è divisa dalla azzurra vôlta del cielo da striscie di terra, cui fanno corona le cime livellate dei noci di cocco. Come una bianca nuvola rompe qua e là l’azzurro del firmamento formando un piacevole contrasto, così nella laguna, strisce di madrepore viventi oscurano il verde smeraldo dell’acqua.
L’indomani mattina dopo esserci ancorati, andai a terra sull’isola della Direzione. La striscia di terra asciutta è solo larga poche centinaia di metri; dal lato della laguna v’ha una spiaggia di calcare bianco, il raggiamento della quale in quel clima ardente era molto soffocante; e sulla costa esterna, una solida e larga distesa di roccia corallina serve a rompere la violenza dell’alto mare.
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Direzione
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