Si fu quindi con grande interesse che io trovai che Chamisso, il distinto naturalista che accompagnava Kotzebue, asserisce che gli abitanti dell’arcipelago Radak, gruppo di atolli che stanno nel mezzo del Pacifico, ottengono le pietre per arrotare i loro strumenti, cercando nelle radici degli alberi che sono gettati sulla spiaggia. È cosa evidente che ciò deve essere accaduto varie volte, poichè si son fatte leggi le quali stabiliscono che quelle pietre appartengono al capo, e che sarà punito chiunque cercherà di rubarle. Quando si consideri la posizione solitaria di quelle isolette nel mezzo di un vasto oceano – la loro grande distanza da ogni terra che non sia di formazione corallina, cosa attestata dal valore che gli abitanti, i quali sono arditissimi navigatori, danno ad un ciottolo di qualunque sorta118 – e la lentezza delle correnti del mare aperto, la presenza di ciottoli così trasportati sembra meravigliosa. Sovente si possono trasportare in tal modo i ciottoli; e se l’isola nella quale sono gettati è fatta di qualunque altra sostanza oltre il corallo, essi non attirano quasi l’attenzione od almeno la loro origine non si potrebbe mai indovinare. Inoltre, questo mezzo, può rimanere lungamente inosservato per la probabilità che gli alberi, specialmente quelli carichi di ciottoli, stiano natanti al disotto del livello dell’acqua. Nei canali della Terra del Fuoco son gettate dal mare sulla spiaggia grandi quantità di legname, tuttavia è rarissimo incontrare un albero galleggiante sull’acqua.
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