Il granchio comincia a sfasciare il guscio fibra per fibra, e sempre dalla parte in cui stanno i tre buchi ad occhio; quando questo è fatto, l’animale comincia a martellare colle pinze più grosse sopra uno dei fori finchè si faccia un’apertura. Allora girando il corpo, estrae, colle pinze posteriori più strette, la sostanza albuminosa bianca. Credo che questo è un caso curioso d’istinto non mai udito, e parimenti un adattamento di struttura fra due oggetti in apparenza lontanissimi fra loro nel disegno della natura, come lo sono un granchio ed una noce di cocco. Il Birgus ha vita diurna; ma si dice che ogni notte va a fare un giro in mare, senza dubbio per inumidirsi le branchie. I piccoli nascono parimente, e vivono per qualche tempo sulla costa. Questi granchi abitano profonde buche, che scavano fra le radici e colà ammucchiano quantità sorprendenti di fibre strappate dal guscio della noce di cocco, sui quali riposano come sopra di un letto. I Malesi talora traggono partito di questo loro costume, e raccolgono la massa fibrosa che adoperano per gomene. Questi granchi sono buonissimi da mangiare; inoltre, sotto la coda dei più grossi vi è una grande massa di grasso, il quale, quando è sciolto, somministra talora fino ad un quarto di bottiglia di olio limpido. È stato asserito da alcuni autori che il Birgus si arrampica sugli alberi di cocco onde rubare le noci; io dubito molto che questo sia possibile; ma col Pandano questo compito sarebbe facilissimo. Mi fu detto dal signor Liesk che nelle isole il Birgus vive solo delle noci che sono cadute sul terreno.
| |
Birgus Malesi Birgus Pandano Liesk Birgus
|