Darò solo alcuni pochi esempi. Negli scogli ad argine, è stato notato da un pezzo con sorpresa, che precisamente in faccia ai passaggi in mezzo allo scoglio si trovano valli nella terra circondata, anche in casi ove lo scoglio è separato dalla terra da un canale a laguna largo quanto lo stesso passaggio e molto più profondo di esso, per cui non sembrerebbe guari possibile che la piccolissima quantità d’acqua o di sedimento portata giù potesse recar danno ai coralli dello scoglio. Ora, ogni scoglio della classe delle spiagge madreporiche è rotto da una stretta porticina in faccia al più piccolo ruscello, anche se questo rimane asciutto durante la più gran parte dell’anno, perchè la melma, la sabbia, o ghiaia, che per caso viene trascinata giù, uccide i coralli sui quali viene a deporsi. In conseguenza, quando una isola così munita di spiagge madreporiche si abbassa, sebbene moltissime di quelle strette porticine si vadano probabilmente chiudendo pel crescere dei coralli esternamente e all’insù, tuttavia alcune che non si chiudono (e alcune debbono sempre rimanere aperte pel fatto che dal canale a laguna viene sedimento ed acqua impura) continueranno a rimaner di prospetto alle parti più alte di quelle valli, all’imboccatura delle quali la base originaria della spiaggia madreporica era rotta.
Possiamo facilmente vedere come un’isola cinta solo da un lato, o da un lato con una punta o due circondata da scogli ad argine, possa in seguito ad un lungo e continuo abbassamento venir convertita o in un semplice scoglio paretiforme, o in un atollo con una grande e diritta sporgenza nel mezzo di esso, o in due o tre atolli congiunti insieme da scogli diritti – tutti questi casi eccezionali si osservano attualmente.
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