Alcuni scrittori hanno notato con sorpresa, che quantunque gli atolli siano le strutture coralligene più comuni in tratti di mare tanto enormi, essi mancano al tutto in altri mari, come nelle Indie occidentali; possiamo ora vederne ad un tempo la cagione, perchè ove non v’è stato abbassamento, gli atolli non possono essersi formati, e nel caso delle Indie occidentali ed in alcune parti delle Indie orientali, si sa che questi spazi si sono sollevati durante un periodo recente. Le aree più larghe, colorate di rosso e di turchino, sono tutte allungate; e tra i due v’ha un grado di rozzo alternarsi, come se il sollevamento dell’una abbia bilanciato l’abbassarsi dell’altra. Prendendo in considerazione le prove del recente sollevamento, tanto sulle coste a spiaggie madreporiche e in alcune altre (per esempio, nel Sud dell’America) ove non vi sono scogli coralligeni, siamo indotti a concludere che i grandi continenti siano per la massima parte aree di sollevamento, e dalla natura degli scogli coralligeni, che le parti centrali dei grandi oceani siano aree di abbassamento. L’arcipelago delle Indie orientali, la terra più spezzata del mondo, è in moltissime parti una area di sollevamento, ma circondata e compenetrata, probabilmente in più di una linea, da strette aree di abbassamento.
Ho segnato con punti vermigli tutti i numerosi vulcani attivi che si trovano nei limiti di quella medesima carta. La loro assoluta mancanza da ognuna delle grandi aree di abbassamento, sia di colore azzurro pallido o azzurro scuro, è molto notevole; e non meno notevole è la coincidenza delle principali catene vulcaniche colle parti colorite in rosso, per cui siamo indotti a conchiudere che siano rimaste o lungamente stazionarie, o più generalmente si siano sollevate di fresco.
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