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      Molti fra i marinai parevano contentissimi della loro condizione; essi credono miglior partito fare i loro ventun anni di servizio a terra, in qualunque luogo, piuttosto che non sopra una nave; in questa scelta, se fossi un marinaio, sarei molto d’accordo con essi.
      L’indomani mattina salii sul Colle Verde, alto 850 metri, e dopo attraversai l’isola fino alla punta sotto vento. Una buona strada carrettiera conduce dallo stabilimento della costa alle case, ai giardini, ai campi che stanno presso la cima del monte centrale. Sul fianco della strada vi sono pietre migliari, ed anche fontane, alle quali ogni passeggiero assetato può bere un po’ d’acqua buona. Questa cura si vede in ogni parte dello stabilimento, e specialmente nel governo delle sorgenti, per cui non va perduta neppure una goccia d’acqua; invero tutta l’isola può essere comparata ad un grosso bastimento tenuto in buonissimo ordine. Non poteva a meno, quando io ammirava l’attiva industria che aveva creato tali effetti con mezzi di quella sorta, di rimpiangere che fosse stata sciupata per uno scopo tanto misero ed insignificante. Il signor Lesson ha notato con giustizia, che la nazione inglese sola avrebbe potuto pensare di fare un luogo produttivo dell’isola dell’Ascensione; qualunque altro popolo l’avrebbe tenuta solo come una fortezza nell’Oceano.
      Presso la costa non cresce nulla; più indentro, s’incontra talora la pianta verde dell’olio di castoro, ed alcuni ortotteri veri amici del deserto. Sulla parte centrale più elevata cresce sulla superficie un’erba scarsa e povera, e tutto il complesso rassomiglia alle parti più desolate dei monti del paese di Galles.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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