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      Ma per quanto scarso appaia il pascolo, circa seicento pecore, molte capre, alcune vacche e pochi cavalli vivono benissimo di quello. Come animali locali sono numerosissimi i granchi terragnoli e i topi. Se il topo sia realmente indigeno, è cosa molto dubbia; ve ne sono due varietà descritte dal signor Waterhouse; una è di color nero, con una bella pelliccia lucente, e vive sulla cima erbosa; l’altra di color bianco e meno brillante, con peli più lunghi, vive presso lo stabilimento della costa. Queste due varietà sono un terzo più piccole del topo nero comune (M. rattus) e differiscono da esso tanto nel colore quanto nel carattere della loro pelliccia, ma non in nessun altro punto essenziale. Io posso appena mettere in dubbio che questi topi (come il topo comune, che si è rinselvatichito), non siano stati importati, e come alle Galapagos abbiano variato per effetto delle nuove condizioni a cui sono stati esposti; così la varietà della cima dell’isola differisce da quella della costa. Non vi sono uccelli indigeni; ma la gallina di faraone, importata dalle isole del Capo Verde, è abbondante, ed il pollame comune è parimente rinselvatichito. Alcuni gatti che in origine erano stati portati per distruggere i topi e i sorci, si sono moltiplicati tanto da divenire un flagello. L’isola è al tutto senz’alberi, ed in ciò, come per ogni altro rispetto, è molto inferiore a SantElena. Una delle mie escursioni mi portò verso l’estremità S.-O. dell’isola. Il giorno era sereno e caldo, e vidi l’isola, non sorridente di bellezza, ma immobile nella sua nuda orridezza.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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