Credo che non vi sia alcun dubbio, che, prima di tutto, la crosta esterna si sia raffreddata rapidamente nello stato in cui la vediamo ora; secondo, che la lava interna ancor fluida, sia stata indotta in palla dalla forza centrifuga, generata dal girare della bomba, contro la crosta esterna raffreddata, e così abbia prodotto la solida conchiglia di pietra, e finalmente, che la forza centrifuga, alleggerendo la pressione nelle parti più centrali della bomba, abbia permesso ai vapori riscaldati di espandersi, formando così la massa grossolanamente cellulare del centro.
Una collina, formata dalle serie più antiche delle roccie vulcaniche, e che è stata erroneamente considerata come il cratere di un vulcano, è notevole per la sua cima larga, circolare e lievemente concava, che è stata riempita di molti successivi strati di ceneri e di fini scorie. Questi strati a foggia di scodella sporgono sul margine e formano anelli perfetti di molti colori differenti, dando alla cima un aspetto grandemente fantastico; uno di questi anelli è bianco e largo, e rassomiglia ad un ippodrono nel quale siansi ammaestrati cavalli; quindi la collina è stata detta Cavallerizza del Diavolo (Devil’s Riding School). Portai meco alcuni esemplari di uno degli strati tufacei di color rosso; ed è un fatto straordinarissimo, che il prof. Ehrenberg lo trovò quasi al tutto composto di materia che era stata organizzata; egli scoperse in esso alcuni infusorii d’acqua dolce dal guscio siliceo, e non meno di venticinque specie differenti di tessuti silicei di piante, principalmente di erbe.
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Cavallerizza Diavolo Devil Riding School Ehrenberg
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